Le ricerche affermano che un consumatore al supermercato impiega in media 2,6 secondi per scegliere un prodotto da uno scaffale. Questo significa che un brand ha pochissimo tempo a disposizione per riuscire a conquistare l’attenzione di chi ha di fronte. Ma in che modo può farlo? Sfruttando le potenzialità del packaging come strumento di marketing.

 

Quante volte ti sei lasciato tentare da un prodotto perché incuriosito dalla confezione? È una situazione in cui, probabilmente, si ritrovano anche i consumatori più attenti. Andare a fare la spesa con una lista ben precisa è utile per acquistare soltanto ciò che serve, ma ogni tanto qualcosa in più nel carrello finisce comunque, perché è difficile resistere a un prodotto se il suo packaging ti conquista.

 

La confezione non ha soltanto la funzione di proteggere e conservare, ma serve anche a contenere le informazioni relative al prodotto e distinguerlo dalla concorrenza. Il packaging è uno strumento chiave nel marketing e nel processo di customer journey, perché è l’elemento che entra in contatto con il cliente proprio nella fase finale di acquisto.

 

È quindi importantissimo che la confezione di un prodotto sia in grado di coinvolgere l’utente: nella GDO non c’è un addetto alle vendite che illustra ai consumatori le caratteristiche e i vantaggi di ogni singolo prodotto. Questo difficile compito spetta al packaging, definito da molti come un “venditore silenzioso”, perché deve persuadere i clienti e convincerli che il miglior prodotto è al suo interno e va portato a casa.

 

Per scoprire qualcosa di più sulle confezioni dei prodotti e capire come realizzare un ottimo packaging, in linea con i valori del tuo brand e le esigenze del target, continua la lettura di questo articolo.

stampa packaging | packaging marketing

Che cos’è il packaging prodotto e quali sono le sue funzioni

Il termine packaging deriva dall’inglese e significa “imballaggio”, ma in realtà non possiamo considerare questi due termini come sinonimi. Un imballaggio ha semplicemente la funzione di proteggere e conservare una merce, mentre il packaging è un concetto molto più ampio e orientato al marketing. Ha diverse funzioni:

  • contenere e proteggere l’oggetto o l’alimento al suo interno;
  • informare il consumatore del suo contenuto;
  • distinguere il prodotto e spingere il consumatore all’acquisto;
  • fare storytelling.

 

Per progettare un packaging di successo servono dunque competenze legate al mondo della comunicazione, del marketing e del design. Le confezioni devono anche richiamare l’attenzione del consumatore e spingerlo all’acquisto: per far sì che ciò accada è importantissimo lavorare sulla grafica e sul copy.

 

I colori, i simboli grafici, il posizionamento del logo e dei testi sono tutti degli elementi che vanno scelti con attenzione, perché riescono a costruire un interessante storytelling.

 

La scatola di un prodotto parla con il consumatore: non solo a livello informativo e razionale, ad esempio tramite le tabelle degli ingredienti, ma anche a livello inconscio e simbolico. Quando ti trovi di fronte a un prodotto top di gamma, ad esempio, te ne rendi immediatamente conto proprio perché il packaging ha determinate caratteristiche.

 

Lavorare sul packaging rappresenta anche un’opportunità per tutti quei brand che desiderano rinnovare un prodotto e rilanciarlo sul mercato, magari legandolo a nuovi valori o modificando leggermente il target di riferimento.

 

Il packaging permette a un’azienda di diversificare le sue linee di prodotti e di mettere in luce eventuali edizioni speciali o limitate. Infine, le confezioni possono anche essere il luogo in cui il brand esprime la sua creatività, creando ad esempio dei pack personalizzati legati a festività come Natale o San Valentino o a eventi, come le Olimpiadi.

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Il ruolo del packaging personalizzato come strumento di marketing

 

Il packaging acquisisce la sua funzione di strumento di comunicazione e vendita negli anni ’50 del secolo scorso. Il consumo, in quel momento, diventa di massa non solo più negli Stati Uniti ma anche in Europa. La spesa inizia a essere fatta nei supermercati, in modalità “self service”, dove il consumatore sceglie autonomamente i prodotti sugli scaffali.

 

I prodotti per poter essere venduti nel circuito della GDO devono quindi acquisire una propria identità attraverso il packaging. Soltanto così riescono a rispondere a esigenze logistiche e a differenziarsi dai competitor una volta posizionati sullo scaffale.

 

Oggi il packaging viene anche utilizzato per riportare tutta una serie di informazioni che per legge devono essere indicate sulla confezione di un prodotto. Oltre a prestare attenzione al lato frontale di una confezione, bisogna quindi focalizzarsi anche nella progettazione del cosiddetto retropack.

 

Il retro del packaging non va trascurato, perché è uno spazio che viene consultato dai consumatori interessati al prodotto e che vogliono avere più informazioni possibili su ciò che stanno comprando. Le etichette devono essere sempre chiare e complete, perché i consumatori sono sempre più attenti alle informazioni nutrizionali dei prodotti (se si tratta di cibi), della loro provenienza e vogliono spesso conoscere anche l’impatto ambientale legato alla produzione.

 

Il retropack è uno spazio in cui inserire i dettagli sul prodotto, ma anche un luogo in cui l’azienda può raccontare sé stessa e instaurare un dialogo con i consumatori. È importante non trascurarlo, perché molte volte il retro della confezione e le informazioni riportate hanno un impatto decisivo sul processo di acquisto.

 

Ma qual è il modo migliore con cui comunicare attraverso il packaging? Dipende dal target. Avendo un ruolo importante a livello di marketing e comunicazione, la progettazione del packaging, sia visiva sia testuale, non può non considerare il pubblico di riferimento, ovvero quella fetta di mercato a cui si rivolge il prodotto.

 

È un elemento chiave, da tenere costantemente presente quando si elabora un design, si sceglie la palette colori, le grafiche o i testi. Ad esempio, i packaging di prodotti destinati ai bambini sono sempre facilmente riconoscibili perché utilizzano sempre concetti originali, colori brillanti e le frasi utilizzate sono semplici, ad effetto e scritte con font che facilitano la lettura.

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Il packaging sul web

 

Cosa succede quando un prodotto viene venduto online anziché sugli scaffali? Fondamentalmente, non cambia moltissimo: il packaging mantiene la sua importanza e deve essere ugualmente curato e creativo e risultare sempre memorabile per distinguersi dalla concorrenza.

 

Anche su un e-commerce o su una pagina web il packaging mantiene la sua funzione. In queste situazioni, i consumatori non leggeranno le informazioni direttamente sulla confezione ma dalle schede prodotto del sito. Tuttavia la sua scatola deve essere bella, risaltare sullo schermo, stimolare il desiderio di acquisto e rassicurare il consumatore (che non può toccare con mano) sulla qualità del suo contenuto. L’estetica del packaging è poi importante al fine di realizzare una comunicazione social efficace, visivamente d’impatto e che richiami like e ricondivisioni.

 

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