La stampa può essere ecosostenibile? Oggi più che mai il tema della sostenibilità ambientale è tra i maggiormente discussi: il pianeta ha bisogno del nostro impegno per continuare a essere un luogo ospitale per tutte le specie che lo abitano.

 

Purtroppo però, la maggior parte delle azioni che svolgiamo quotidianamente e degli strumenti che utilizziamo inquinano e la stampa non è esclusa. Stampare inquina, per il consumo di carta, energia e per lo smaltimento dei materiali, che non sempre avviene nella maniera corretta.

 

Far stampare dépliant, brochure, cataloghi, manifesti ha inevitabilmente un impatto sull’ambiente. Questo significa che è necessario rinunciare al formato cartaceo e investire esclusivamente su materiale in formato digitale?

 

Assolutamente no: si può evitare di prendere decisioni così drastiche e continuare a sfruttare i vantaggi del materiale cartaceo nel marketing e nella comunicazione, pur rispettando l’ambiente. Per farlo, sarà sufficiente prediligere soluzioni di stampa green e a basso impatto.

 

Con le giuste tecnologie, come ad esempio la stampa a freddo e un impiego sostenibile dei materiali, si evita di pesare troppo sul nostro ecosistema. Continua la lettura per scoprire quali soluzioni adottare per stampare in modo responsabile.

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Stampa a basso impatto ambientale: minimizzare lo spreco di carta

 

La carta è un bene prezioso e non va sprecata. È un materiale che riveste tantissime funzioni importanti nella nostra quotidianità ed è per questo necessario utilizzarla nel pieno rispetto della natura, senza inutili sprechi.

 

Per ridurre il consumo di carta quando si stampa possono essere messe in atto diverse soluzioni, che variano a seconda del contesto preso in considerazione. Ad esempio, chi utilizza la stampante in casa o in ufficio, dovrà sempre valutare se una stampa è davvero necessaria: quel documento realmente serve su carta, oppure basta averlo in formato digitale?

 

Se dopo averci pensato un attimo si arriva alla conclusione che la stampa su carta è irrinunciabile, allora si potrà procedere, meglio se su carta riciclata o addirittura su materiale di recupero, nei casi in cui il documento non ha una funzione ufficiale.

 

Quando si stampa per sé o il foglio deve circolare solo tra colleghi o deve essere appeso, è consigliabile utilizzare della carta recuperata, come fogli già utilizzati su un lato che altrimenti verrebbero buttati.

 

Se invece si tratta di documenti importanti, che non possono essere stampati su materiale di scarto, è bene scegliere delle carte a ridotto impatto ambientale, che non vanno a compromettere la qualità di stampa. Tra queste ci sono:

 

  • carte certificata FSC (Forest Stewardship Council), ovvero ricavata da una foresta con alti standard di controllo;
  • carte riciclate, con una percentuale variabile di materiale di macero;
  • carte ecologiche, realizzate con materiali derivati dalle lavorazioni agro-industriali;
  • carte naturali, contengono 100% fibre vegetali di piante annuali come il bambù e sono sbiancate con l’ossigeno, che inquina meno del cloro, impiegato tradizionalmente nell’industria della carta.

 

A livello industriale, ovvero all’interno delle aziende tipografiche, è possibile evitare lo spreco di carta grazie ai fogli di macchina, detti anche plance. I fogli di stampa sono prodotti in diversi formati standardizzati che possono essere adattati per la realizzazione di volantini, biglietti da visita, cataloghi e molto altro ancora.

 

In ogni caso è sempre opportuno scegliere un supporto cartaceo che permetta l’uso di inchiostri ecosostenibili, che non inquinino troppo. Continua a leggere per approfondire l’argomento.

 

Inchiostri poco inquinanti per una stampa green

 

Oltre alla scelta della carta, anche quella degli inchiostri è altrettanto importante. Oggi esistono inchiostri di ultima generazione che sono ecosostebibili perché privi di derivati del petrolio e realizzati con ingredienti di origine vegetale.

 

L’inchiostro nero è tradizionalmente prodotto sfruttando combustibili fossili e carbone, che sono una delle cause principali dell’inquinamento ambientale. Gli inchiostri green, invece, sono realizzati utilizzando fonti rinnovabili e le loro fasi di produzione hanno quindi un basso impatto sull’ambiente.

 

Si tratta di inchiostri che, come abbiamo detto, contengono ingredienti di origine vegetale: non contengono particelle di plastica ma polimeri naturali biodegradabili, provenienti dalle piante o dal legno. Anche il loro smaltimento può avvenire quindi in modo semplice ed ecologico.

 

Quando si parla di stampa a basso impatto non si può non tenere conto anche dello smaltimento degli inchiostri e dei toner esauriti, che dovrà essere effettuato in modo corretto, sia a livello aziendale che domestico.

 

In particolare, per le aziende c’è un iter specifico per smaltire i rifiuti che derivano dalle attività di stampa, regolato dal Decreto Legislativo n. 152/2006 o Testo Unico sull’Ambiente: per chi non lo rispetta sono previste pesanti sanzioni.

 

Occorre quindi capire bene come organizzarsi per lo smaltimento di questi rifiuti speciali, perché la responsabilità rimane dell’azienda che li produce. Per facilitare la gestione dei toner esauriti, le aziende possono fare riferimento a imprese specializzate che sono in grado di gestire l’intero iter.

 

I privati possono invece portare i loro toner esausti in centri adibiti per la raccolta dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raae): assolutamente vietato gettare questi rifiuti nell’indifferenziata o nei bidoni per la raccolta della plastica!

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Macchinari per una stampa ecosostenibile

 

Infine, quando si parla di stampa sostenibile, bisogna prendere in considerazione la scelta dei macchinari. Le stampanti, soprattutto quelle pensate per un utilizzo professionale, consumano una notevole quantità di energia elettrica.

 

Per questo è importante scegliere delle stampanti di ultima generazione, che abbiano una tecnologia di ultima generazione: soltanto così è possibile ridurre gli sprechi e risparmiare anche sul costo della bolletta.

 

Oltre al risparmio energetico, le stampanti green sono anche caratterizzate da una bassa emissione di anidride carbonica, che viene emessa durante la stampa e sono realizzate con materiali quasi interamente riciclabili.

 

Quando parliamo di stampanti green bisogna per forza menzionare la stampa a freddo: l’heat free printing è una tecnologia che permette un processo di stampa che non genera calore, consumando quindi molta meno energia. I costi di gestione si riducono e la stampa è più rapida (perché la macchina non deve riscaldarsi all’accensione) e offre addirittura un prodotto finale di qualità maggiore.

 

Le stampanti a freddo sono perfette per essere installate all’interno delle aziende, mentre per i privati che hanno uno studio e non sanno se fare o meno questo investimento possono pensare a un primo periodo di prova, noleggiando la macchina.

 

Come abbiamo visto, stampare è un processo potenzialmente molto inquinante per l’ambiente, ma oggi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per una stampa ecosostenibile: la consapevolezza, le tecnologie e i materiali a basso impatto.

 

Se sei interessato ai nostri servizi di stampa, non esitare a contattarci!